Abbracciamoci finché siamo in tempo!

Prova a ricordarti l’ultima volta che hai abbracciato. 

Ti ricordi come ti sei sentit*? Come sei stat*? Quello che hai provato?

ll potere di un abbraccio non è scontato ed ha un incredibile effetto sul benessere psicofisico.

Un abbraccio al giorno allunga la vita!

Quanto sono belli gli abbracci? Caldi, accoglienti, calmanti, rilassanti, e chi più ne ha più ne metta!

L’abbraccio è emotivamente coinvolgente, cura e culla, ci dona sollievo, allontana la malinconia, offre protezione e accudimento, nutre il cuore, allontana la solitudine…

Gli abbracci guariscono!

Ti ricordi quando da bambini ci dicevano “vieni qua che ti do un abbraccio e ti passa tutto..”? Un’eredità che porta con sé un potere curativo di cui ne godiamo gli effetti benefici anche da adulti.

Come scrive Virginia Satir:

“Ci servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere,
otto abbracci per mantenerci in salute,
dodici abbracci per crescere.”

Ma sono davvero terapeutici e curativi?

Grazie a loro, c’è una grande produzione di ossitocina, il famoso ormone dell’amore, che favorisce un generale senso di benessere e quando vengono a mancare, si prova un effetto simile all’astinenza.

Due corpi che si abbracciano producono le endorfine che favoriscono il benessere psicofisico e riducono l’ansia e lo stress.

Grazie alla serotonina migliora l’umore, si attenua l’insonnia e si riducono i vissuti depressivi. 

La Dopamina invece si occupa del piacere, della ricompensa, del benessere nel rilassarsi.

Che meraviglia! 

Il nostro corpo sa di cosa abbiamo bisogno!

Gli abbracci sono un grande insegnamento di reciprocità e condivisione: c’è un intenzione a dare e una a ricevere, perché l’affetto non è mai unidirezionale!

Insomma gli abbracci ci calmano, ci rilassano, ci contengono, ci sostengono, ci insegnano a lasciare andare, ci aiutano ad uscire dagli schemi rigidi di pensiero, ci restituiscono i pezzi che a volte durante il giorno ci perdiamo, ci aiutano a rimetterci al mondo e in pace con noi stessi.

“Prendi te come esempio.
Tu sei unico e anche io sono unica.
Ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola.”

(D. Grossman)

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