Quando lo/la psicoterapeuta va in vacanza!
Nell’ultimo giorno di lavoro per me, prima della pausa estiva, c’è stata la stessa atmosfera dell’ultimo giorno di scuola.
Che sia chiaro: amo tantissimo ciò che faccio, ma amo anche prendermi cura di me stessa.
Ed è per questo che considero l’interruzione estiva fondamentale dopo tante ore di terapia svolte durante l’anno, per rigenerarmi, recuperare le energie psicofisiche, ritrovare la giusta carica per poter ricominciare.
Le vacanze diventano un momento importante di messa alla prova per gestire due aspetti fondamentali: la separazione e l’interiorizzazione.
La relazione terapeutica è una relazione a tutti gli effetti, e come tutte le relazione, è subordinata a tutte le componenti e ai vissuti che la caratterizzano.
Utilizzare in maniera efficace questa interruzione ti aiuterà a verificare il passaggio dalla relazione terapeutica in presenza a quella interiorizzata, favorendo così un sano processo di autonomia e svincolo, pilastri fondamentali del cambiamento.
Per te che hai fatto bene questa esperienza, sai che cosa vuol dire “portare con sé ciò che rimane più impresso nello spazio terapeutico”, perché tutto sarà importante per il futuro lavoro psicoterapeutico che riprenderai dopo le vacanze!
E altrettanto importante sarà verificare il tuo nuovo modo di “stare” e di “percepirti”, ed eventuali nuove strategie da sperimentare.
Ecco alcuni piccoli consigli…
- Comincia a pensare a ciò che porterai con te durante la pausa estiva.
- Cosa hai lasciato nello spazio terapeutico per ritrovarlo dopo le vacanze?
- Utilizza un diario per scrivere le esperienze più significative sulle quali vorresti poterci lavorare.